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Archive for the ‘Comunicati stampa/Pressemitteilungen’ Category

Consegna documenti

Nella prossima seduta di consiglio comunale saranno discussi i seguenti documenti presentati a firma dei consiglieri verdi Zanvettor Giorgio e Alex Demattio 

  •        Mozione – DPCM RIGENERAZIONE URBANA – file PDF
  • Interrogazione – LAVORI IN AREALE AEROPORTUALE – file PDF
  •        Interrogazione – BIOTOPO VURZA – file PDF
  • Mozione – REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO – file PDF

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In occasione dell’ultimo consiglio comunale è stata discussa una mozione dei Verdi che chiedeva l’istituzione di un gruppo di lavoro che valutasse l’introduzione del cosiddetto bilancio partecipativo. Si tratta di uno strumento che consentirebbe di assegnare una quota di bilancio dell’Ente locale alla gestione diretta dei cittadini, che vengono così messi in grado di interagire e dialogare con le scelte delle Amministrazioni per modificarle a proprio beneficio.

Il proposto gruppo di lavoro avrebbe avuto il compito di approfondire la tematica, esaminare e discutere l’applicabilità del bilancio partecipativo per il comune di Laives.

La risposta dell’amministrazione è stata contraria, dimostrando la propria sostanziale chiusura, anche solo a valutare soluzioni innovative di maggiore coinvolgimento diretto della popolazione nella gestione della cosa pubblica.

Secondo il Sindaco Bianchi il coinvolgimento dei cittadini è ampiamente garantito dalle possibilità di segnalazioni e reclami che arrivano all’ente tramite i canali ufficiali Mail, APP, ecc.

Risulta quindi in modo evidente che per Bianchi non sia chiara la sostanziale differenza, tra le semplici segnalazioni dei cittadini (relativi a guasti all’illuminazione stradale, danni al manto stradale, scarico abusivo dei rifiuti, ecc.) e la loro effettiva partecipazione nella scelta di destinazione di parte del bilancio comunale.

Per il sindaco è invece chiaro che la tematica non sia nemmeno degna di essere approfondita

Testo della mozione

Video della seduta di Consiglio comunale
(dal min 2:15:19 al 2:52:36)

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Consegna documenti

Nella prossima seduta di consiglio comunale saranno discussi i seguenti documenti presentati a firma dei consiglieri verdi Zanvettor Giorgio e Alex Demattio 

  •        Interrogazione- NUOVA STAZIONE FERROVIARIA A S. GIACOMO – file PDF
  • Mozione – BILANCIO PARTECIPATIVO – file PDF
  • Interrogazione- RETI A BANDA LARGA – file PDF

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La prossima seduta di Consiglio comunale si terrà nelle giornate del 10 e 11 novembre presso il teatro Coseri. La riunione sarà chiusa al pubblico, ma la registrazione verrà successivamente pubblicata online.

Oltre alla nomina delle abituali commissioni consiliari verrà approvato il documento unico di programmazione (in acronimo DUP) che la giunta deve presentare al consiglio comunale entro il 31 luglio, (quindi Laives è in clamoroso ritardo), ed è il principale strumento per la guida strategica e operativa e rappresenta il presupposto necessario di tutti gli altri strumenti di programmazione.

Il DUP è composto da due sezioni:

  • la sezione strategica, con orizzonte temporale pari al mandato amministrativo
  • la sezione operativa, con orizzonte temporale che coincide con quello del bilancio di previsione

La normativa lo definisce il presupposto indispensabile per la corretta approvazione del bilancio di previsione, poiché le previsioni di competenza e di cassa del bilancio vengono deliberate sulla base degli indirizzi strategici e operativi del DUP. Sempre le normative vigenti prevedono che entro il 15 novembre di ciascun anno (prepariamoci già ad un altro rilevante ritardo) , la giunta presenti al consiglio comunale la nota di aggiornamento al DUP, unitamente allo schema di delibera del bilancio di previsione.

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Era il 18 settembre 2018, circa un mese prima delle elezioni provinciali (21.10.2018) che avrebbero sancito lo storico passaggio di un partito di centro destra al governo provinciale quando la Giunta provinciale uscente (con Kompatscher presidente e Tommasini vice) con propria deliberazione n. 946, approvava il “Protocollo di intesa tra Provincia Autonoma di Bolzano, Comune di Bolzano e Autostrada del Brennero SpA per le infrastrutture strategiche per la mobilità di Bolzano e le connessioni con le reti extra-urbane

Si tratta di una serie di interventi infrastrutturali programmati per riorganizzare la viabilità della zona Sud del capoluogo, tra questi la realizzazione della circonvallazione di Bolzano; cosa si intendesse per circonvallazione di Bolzano è stato chiarito “solo” qualche anno più tardi, quando si è affrontato pubblicamente il tema dell’interramento della A22.

Tra gli interventi previsti dal protocollo, a carico dell’A22, vi sono appunto lo spostamento del tracciato cittadino dell’autostrada, la realizzazione della terza corsia dinamica tra Bolzano nord ed Egna, la riconversione a tangenziale urbana dell’attuale tracciato dell’arteria.

Nel frattempo con delibera di Consiglio n. 232 del 15.5.2019 il Comune di Bolzano approvava il proprio piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS) che prevede appunto la realizzazione della “circonvallazione” di Bolzano .

Dal PUMS di Bolzano leggiamo: “Lo scenario di progetto del PUMS si è posto come obiettivo principale e prioritario quello di ridurre la mobilità automobilistica e le connesse emissioni inquinanti, a partire dalla componente di scambio tra la città di Bolzano e il territorio extraurbano che, se si considera anche la componente di attraversamento autostradale, oggi rappresenta oltre il 50% del traffico motorizzato che interessa l’area urbana. Per cogliere questo obiettivo, il PUMS propone una strategia integrata che si fonda, in primo luogo, sul completamento del potenziamento della viabilità di reciproca interconnessione tra le principali direttrici di traffico extraurbano, autostrada inclusa, previsto dal protocollo tra Provincia e Comune di Bolzano.”

Da una risposta del sindaco Renzo Caramaschi alle osservazioni di Assoimprenditori sulle proposte inserite nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile  “…Caramaschi rispetto alle grandi opere viarie, sottolinea innanzitutto che l’ipotesi di spostamento in galleria del tratto cittadino dell’A22 è stata approvata dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ed inserita nel piano industriale di A22. «Tutto dipende ora dalla firma della concessione per l’A22″. Questa intervista viene rilasciata in una fase antecedente all’approvazione del PUMS di Bolzano quindi prima del maggio 2019, ricordiamoci questo ultimo passaggio, perchè ci torneremo più tardi.

Dopo l’approvazione del PUMS di Bolzano, scoperte le carte sulle reali e concrete intenzioni di spostamento dell’A22 in galleria, si è assistito a quello che si può tranquillamente definire un vivace scontro istituzionale tra provincia e comune di Bolzano da una parte ed i comuni di Laives e Vadena dall’altra.

Il tutto ha portato ad una riunione chiarificatrice a palazzo Widmann (comunicato stampa provinciale) che si conclude con dichiarazioni solenni di Kompatscher che lo spostamento dell’A22 è solo “un’idea” che “non vi sono progetti ufficiali relativi al tracciato“, ma quando questi ci saranno le amministrazioni interessate saranno adeguatamente coinvolte, così come tutte le volte che si “metterà mano” alla viabilità di Bolzano con interventi che possono avere ricadute di qualche tipo (sia negative che positive) sui comuni limitrofi, Laives in primis. La presenza di Vettorato alla riunione era eslusivamente in qualità di “garante” perchè la mobilità non rientra certo tra le sue competenze.

Interessante sarebbe quindi chiedersi a quel punto, visto e considerato che nel luglio 2019 si dichiara non ci siano progetti di spostamento A22 da valutare, cosa e come diavolo sia riuscito il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ad approvare l’ipotesi di spostamento in galleria prima dell’approvazione del PUMS di Bolzano quindi prima del maggio 2019?

Ma non è tutto, 4 mesi dopo l’approvazione del PUMS di Bolzano la Giunta Provinciale approva la propria deliberazione n. 737 del 3.9.2019 “Riorganizzazione della viabilità della zona produttiva Bolzano sud con potenziamento della SS12 dell’Abetone e del Brennero – Definizione delle caratteristiche tecniche e approvazione dello schema della convenzione con il Comune di Bolzano” che pone le basi per l’attuazione dei punti 7 e 8 del protocollo di intesa del 2018, una serie di interventi tutti tesi a riorganizzare la viabilità della zona produttiva Bolzano sud e tutti ovviamente rigorosamente propedeutici alla circonvallazione di Bolzano (A22 in galleria).

In Giunta provinciale lo ricordiamo siede ora il vicepresidente Vettorato, “laivesotto doc” e dichiarato sodale del Sindaco di Laives, purtroppo anche lui, appena 2 mesi dopo la riunione “chiarificatrice” a palazzo Widmann, vota gli interventi di riorganizzazione della zona produttiva Bolzano Sud, insieme al collega Bessone, ma si dimentica anche dell’impegno di coinvolgimento delle amministrazioni quando si affrontano soluzioni di mobilità possano avere una ricaduta di qualche tipo sulla viabilità dei comuni limitrofi.

In conclusione, pare di capire che Bianchi sia visto come fumo negli occhi dai palazzi provinciali e nonostante quello che lui continua a ribadire, la presenza dell’amico vicepresidente Vettorato nei palazzi del potere, non costituisce minimamente garanzia di tutela degli interessi locali, ma anche questa, purtroppo, non è una novità per noi laivesotti.

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Circa un anno, fa alcuni cittadini residenti di un condominio confinante con il distributore di carburanti San Marco in via Kennedy, hanno commissionato uno studio ambientale per quantificare il grave disturbo “sonoro” a cui sono quotidianamente sottoposti a causa delle attività svolte presso il distributore di carburanti . Dopo molto tempo (più di un anno) e solo a seguito di mozioni ed interrogazioni dei Verdi in Consiglio comunale, il Comune ha incaricato l’agenzia per l’ambiente (APPA) di verificare gli sforamenti dei limiti di inquinamento acustico segnalati dai cittadin.

La verifica dell’APPA  ha successivamente confermato il superamento dei limiti di inquinamento acustico ammessi.

A seguito di tali verifiche da parte dell’APPA il comune, nello specifico il Sindaco a cui, ai sensi della vigente normativa compete l’attività di vigilanza e controllo in materia di inquinamento acustico, ha dovuto emettere un’ordinanza sindacale per regolamentare l’attività di lavaggio auto e cambio gomme che esercitate all’aperto, presso l’impianto di distribuzione carburanti in via Kennedy, sono responabili dei citati sforamenti di inquinamento acustico.

Il gestore dell’impianto di distribuzion carburanti ha successivamente presentato ricorso al TAR contro l’ordinanza sindacale in oggetto. SENTENZA TAR

Nella recente sentenza del TAR che ha dato ragione al ricorrente I i giudici hanno esposto chiaramente tutti i gravi errori compiuti dal Comune nell’emanazione dell’ordinanza sindacale:

  1. Prima di tutto, il provvedimento “non invoca alcuna esigenza di tutela e salvaguardia della salute dei residenti confinanti ” (paragrafo 12 della sentenza): malgrado tutte le lettere, gli incontri, le telefonate, gli articoli di stampa il Comune non ha neppure accennato nel testo alla tutela della salute della collettività, anche se spetta proprio al Sindaco l’emanazione di ordinanze contingibili e urgenti in materia di igiene e sanità pubblica;
  2. Inoltre, sotto il profilo del requisito dell’urgenza, il provvedimento è tardivo rispetto alle segnalazioni ricevute dai residenti, che si sono anche fatti carico di incaricare a proprie spese un consulente specializzato per misurare la rumorosità. Il TAR afferma infatti che “la situazione alla quale la p.a. dichiarava di far fronte non era infatti improvvisa o accidentale; la stessa era stata segnalata dalla parte intervenuta oltre un anno prima (relazione ing. Agostini)” (paragrafo 15 della sentenza). Se il Comune non fosse rimasto inerte così a lungo, l’esito del giudizio avrebbe potuto essere diverso;
  3. Sempre in relazione all’urgenza, l’ordinanza è carente anche perché “dalle risultanze istruttorie riversate nell’ordinanza non emerge alcuna esplicitazione delle ragioni che avrebbero imposto al Comune di intervenire in via di urgenza” (paragrafo 13 della sentenza). Il provvedimento quindi, sotto il profilo della legittimità, non indica neppure perché le misure disposte “a breve termine” sono urgenti;
  4. Il provvedimento è viziato anche perché non indica la sussistenza del requisito della contingibilità. Il TAR afferma a tal proposito che “l’ordinanza gravata non reca alcuna motivazione in ordine all’impossibilità per il Comune di operare secondo gli ordinari strumenti di cui alla legge provinciale n. 20/2012 e nel rispetto delle regole procedimentali di partecipazione” (paragrafo 15 della sentenza). Al procedimento amministrativo non hanno potuto partecipare neppure i residenti confinanti, che avrebbero saputo indicare al Comune le misure più efficaci per tutelare gli interessi pubblici e privati coinvolti.

 

Il TAR ha poi ritenuto necessario ricordare al Comune che:

  • la L.P. 20/2012, “in caso di superamento dei valori di limite la normativa attribuisce ai comuni uno specifico meccanismo di controllo e sanzionatorio da attivare per conseguire il risanamento acustico” (paragrafo 13 della sentenza). Malgrado le misurazioni dell’Agenzia Provinciale del giugno 2019 non risulta invece che il Comune abbia applicato alcuna sanzione nei confronti del gestore dell’impianto, malgrado il costante superamento dei valori limite;
  • sono comunque “fatte salve le determinazioni che l’amministrazione intenderà adottare in relazione alle misure necessarie a conformare lo svolgimento di alcuni servizi forniti dal distributore di carburante alle prescrizioni normative, tenuto conto della vicinanza delle abitazioni circostanti” (paragrafo 17 della sentenza).

 

In generale quindi dalla durissima sentenza del TAR emerge in modo evidente la poca serietá con cui il Sindaco ha affrontato la questione, producendo una ordinanza fatta male e non adottando i provvedimenti di controllo e sanzionatorio che la normativa mette a disposizione del Sindaco quale responsabile in materia igiene e sanità pubblica.
È infine inaccettabile che il Sindaco dichiari come proprio obiettivo, quello di far coesistere l’attivitá inquinante con le case nei dintorni, una situazione che peraltro non trova uguali in nessuna realtá altoatesina. Le attivitá come questa, indiscutibilmente rumorose ed inquinanti, devono essere trasferite fuori dal centro abitato e questo dovrebbe essere il vero obiettivo di qualsiasi amministrazione, in primis di un Sindaco, che prenda seriamente le importanti competenze che la normitá gli assegna in materia di sanitá e igiene pubblica.

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Circa un anno, fa alcuni cittadini residenti di un condominio confinante con il distributore di carburanti San Marco in via Kennedy, hanno commissionato uno studio ambientale per quantificare il grave disturbo “sonoro” a cui sono quotidianamente sottoposti a causa delle attività svolte presso il distributore di carburanti .

Il risultato dello studio ha confermato il superamento dei valori limite di inquinamento acustico in modo particolare nelle ore notturne. Tra gli eventi maggiormente significativi dal punto di vista energetico, emergono quelli relativi alle operazioni di lavaggio auto. L’incremento di livelli sonori per effetto delle attivitá di lavaggio e pari a 12 dB, un impatto definito dallo studio come notevole.

Al comune, nello specifico al Sindaco, a cui ai sensi della vigente normativa compete l’attività di vigilanza e controllo in materia di inquinamento acustico, è stata immediatamente trasmessa copia della citata indagine ambientale per i provvedimenti di competenza. Ai sensi della stessa normativa il Comune, ove lo ritenga, può richiedere il supporto tecnico dell’APPA, Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente.

Ad oggi pare da allora niente si sia mosso, da nostra verifica è risultato che l’amministrazione comunale non ha comunque ritenuto di sfruttare tale supporto tecnico da parte dell’APPA, non ha né trasmesso lo studio ambientale all’ufficio Aria e Rumore né richiesto interventi di alcun tipo.

Esasperati i cittadini hanno conseguentemente avviato una raccolta firme per una petizione che sperano possa portare ad una soluzione del loro caso. La petizione firmata da 250 persone verrá ufficialmente consegnata al primo cittadino in data 5.6.2019 alle ore 8:30.

Rimangono comunque ancora senza risposta i seguenti punti di domanda, ed in questo senso la nostra interrogazione consiliare:

  • che fine ha fatto lo studio ambientale consegnato circa un anno fa?
  • posto che la vigente normativa pone in capo allo stesso Sindaco la responsabilità dell’attività di vigilanza e controllo in materia di inquinamento acustico, quali sono i passi amministrativi e tecnici intrapresi dal primo cittadino per risolvere la grave situazione segnalata dai propri cittadini?

 

INTERROGAZIONE

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Da alcuni mesi la strada del Seit è in una situazione di “abbandono” ci sono stati ripetutamente segnalati problemi allo stato di manutenzione e pulizia della strada. Ciò costituisce fonte di potenziale pericolo per chi percorre quella che è una delle poche strade di Laives che ha le caratteristiche di strada di montagna.

La manutenzione di questo tratto di strada è assegnata da tempo al servizio strade della Provincia, che ne cura la pulizia e la manutenzione oltre ad effettuare lo sgombero neve nel periodo invernale. Posto che da sempre il servizio di sgombero neve e pulizia della strada è stato gestito in modo impeccabile dal servizio strade provinciale cosa è cambiato?

Lo chiedono i verdi con un proprio documento in consiglio comunale, è forse scaduta la convenzione con la provincia ed il servizio strade non si occupa più della strada del Seit? In caso contrario quali sono i motivi per questo incomprensibile cambio di “registro?

Interrogazione manutenzione strada Seit

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I verdi di Laives hanno recentemente presentato all’amministrazione comunale la proposta di tutelare come “monumento naturale” uno splendido esempio di Wisteria più nota col nome comune di glicine che si trova in centro a Laives nel cortile retrostante l’Hotel Casagrande.

Tra i monumenti naturali ai sensi della legge di tutela del paesaggio possono essere inseriti elementi naturali singoli, come ad esempio alberi, sorgenti, cascate, laghi alpini, formazioni rocciose e di ghiaccio, caverne, giacimenti minerari e fossili, affioramenti geologici, che per la loro peculiarità, rarità o tipicità paesaggistica si sono rivelati degni di tutela

Documento di proposta di inserimento del glicine tra i monumenti naturali protetti

 

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La zona sportiva Cassa di Risparmio a S.Giacomo è riconosciuta da oltre 40 anni come importante punto di aggregazione per la popolazione della frazione e del nostro comune.

Questa fondamentale funzione sociale del centro sportivo e ricreativo di S.Giacomo è stata supportata dalla concreta presenza di 3 circoli tennistici che avevano, la propria sede presso la struttura della Cassa di Risparmio.

I citati circoli tennistici sono il circolo tennis Cassa di Risparmio, il circolo tennis Grizzly ed il circolo CSAIN. Il riconoscimento dell’importanza delle tre realtà associative nella gestione dell’area è stata inequivocabilmente riconosciuta anche dalla convenzione n. 891 del 15.04.1988 siglata tra la proprietà (Cassa di Risparmio) ed il Comune di Laives.

L’art. 3 della citata convenzione, recita: ”Gli impianti sportivi nonché le relative opere ed il parcheggio devono essere destinati ad uso pubblico a disposizione della collettività,
salvaguardando in particolare i circoli tennistici operanti attualmente sulle strutture ed a questo scopo il concessionario si obbliga a presentare il regolamento d’uso da approvare
dall’Amministrazione comunale, contenete tutte le condizioni d’accesso restando stabilito, che i prezzi da praticare per l’uso dell’impianto non dovranno superare quelli mediamente fissati per
impianti analoghi esistenti in zona e che dovranno essere approvati ed aggiornati di volta in volta anche dall’amministrazione comunale”.

Con la sottoscrizione della citata convenzione, procedura questa, espressamente prevista dalla legge urbanistica, il Comune ha rinunciato all’esproprio dell’area ed autorizzato il privato, appunto la Cassa di Risparmio, a realizzare il centro sportivo, a condizione che sia confermato e garantito l’utilizzo e la funzione pubblica delle aree e delle strutture.

La gestione della zona, assegnata a partire dagli anni ’80 allo stesso circolo tennis Cassa di Risparmio, ha rispettato quanto stabilito dalla convenzione ed in particolare la specifica tutela riservata ai
circoli tennistici operanti. I 3 circoli , vantano quindi oltre 30 anni di attività a servizio della popolazione del nostro comune, in modo particolare va segnalata la lunghissima attività, almeno 50 anni, del circolo tennis Grizzly, uno dei più vecchi nell’ambito della FIT Federazione Italiana Tennis – Sezione di Bolzano.

A partire dalla stagione estiva 2018, la Cassa di Risparmio ha trasferito la gestione della zona, dal proprio circolo aziendale Cassa di Risparmio ad un operatore privato che già ha in gestione un circolo tennis nei dintorni di Bolzano (TC Rungg). Le condizioni inaccettabili imposte dal nuovo gestore ai tre circoli, hanno di fatto costretto le realtà associative storiche, il tutto nel giro di una sola stagione, ad abbandonare la zona sportiva di S.Giacomo e questo dopo aver contribuito fattivamente per decenni a farla diventare quell’importante punto di incontro e socializzazione che conosciamo. Ad oggi quindi, sono “spariti” i circoli storici, l’unico circolo tennis presente a S.Giacomo è il TC Rungg e chiunque voglia svolgere regolare attività sportiva deve iscriversi al TC Rungg, con buona pace della tutela dei circoli tennistici previsti dalla convenzione del 1988.

I verdi hanno presentato una interrogazione urgente per capire come l’allontanamento forzoso dei 3 circoli tennistici, nell’arco di un solo anno dal cambio di gestione, possa essere giustificato dall’amministrazione comunale, alla luce della specifica e vincolante tutela degli stessi, prevista dalla convenzione che regola l’attività della zona.

Dove rimane la funzione pubblica della zona sportiva S.Giacomo?

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